lunedì 19 ottobre 2009

Già da fuori mi piace; un'enorme vetrata mostra un lungo bancone d'acciaio illuminato da una parete di bottiglie colorate, wiskey, wodka, gin, rum, tequila e quanto più l'intelletto dell'uomo ha creato.
il locale è vuoto, il barista asciuga pigramente un bicchiere, meccanicamente, come se lo facesse tanto per fare qualcosa.
Entro, non sarà uno dei più bei bar in cui sono stato, ma almeno è caldo.
Saluto con la mano il barista annoiato, e gli chiedo un margarita.
Mentre il ragazzo opera fra gli alcoolici mi siedo e guardo pigramente la danza delle luci di questa dannata città, che un pò la odio, ma quell'odio strano che arriva da un amore tradito.
Vabbè, lasciamo stare questi pensieri da vecchi, finalmente arriva il mio drink consolatore.
Sorseggio, lasciando che il sale mi prepari al limone e alla tequila, dinventando un tutt'uno sotto la mia lingua.
Li sento, prima di vederli, una quantità di voci dissonanti, tutte stonate e ubriache, che intonano una canzone incapibile...eccoli, saranno una decina, ragazzi.
Avranno qualche anno in meno di me, saranno sulla ventina, vestiti punk e dark insieme...la maledizione dei nostri tempi...emo.

1 commento:

Zamma ha detto...

"Guardo pigramente la danza delle luci di questa dannata città, che un pò la odio, ma quell'odio strano che arriva da un amore tradito."

L'hai presa, man.

GL